Rallenty

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lamya
view post Posted on 7/7/2006, 18:15




Primo giorno di ferie di tre settimane a venire.
Sembra un tempo lunghissimo tre settimane ed è strana la sensazione che si prova quando, dopo aver lavorato indefessamente per mesi, ti capita di fermare tutto di colpo.

Mi sono svegliata ugualmente presto e, colmo della sfortuna, oggi piove, niente spiaggia dunque.
Viene giù acqua a catinelle ed i miei programmi di quest’oggi devono essere cambiati.
Programmi?
Come diavolo si fa a parlare di programmi quando si entra in questa dimensione?
Sto davvero cambiando!
Un tempo avrei messo in agenda mille cose da fare; per anni ho programmato ogni giorno delle mie ferie col risultato di tornare al lavoro più stanca di prima.

E’ giunto il momento di separare l’utopia dal progetto e seguire l’impossibile.
Così questa giornata uggiosa mi pare all’improvviso un’occasione fantastica per oziare.

Programma di oggi: ozio ad oltranza.

Così neppure mi vesto, ho abbastanza sigarette per non uscire e ben tre libri da cominciare, la connessione ad internet e l’assoluto deserto in casa.

Entro nella mia dimensione ideale: la lentezza.
Da tempo penso che questo sia il mio valore precipuo, l’obiettivo da perseguire e dannazione a me questa volta ci riuscirò proprio.

Molte cose sono andate a posto in questo ultimo anno, molte cose le ho ottenute, altre ne ho perse.
I miei figli stan crescendo ( bene, per fortuna), guardare la mia casa mi conforta, e tutti gli affetti giusti sono al posto giusto. Questa pioggia è una manna e mi ritrovo qui con il primo caffè della giornata fra le mani e davanti a quei giorni al rallentatore che sogno da un po’.

Che strano, quando diventa grandi si va in ferie, da bambini sono i giorni della vacanza.
L’operazione titanica da compiere è far coincidere ancora una volta le due cose.

E’ giunto il momento di diventare pachidermica.

Lentezza e pachidermi.
I pachidermi hanno vita lunga, la scorza dura ed una memoria formidabile.
D’un tratto non mi sembrano più animali pesanti ed insopportabili, anzi a pensar loro mi viene in mente il tempo che rallenta, il sole che sorge e tramonta oltre l’orizzonte, il silenzio delle vaste distese in terre lontane e strani alberi secolari che stagliano le loro contorte ramificazioni contro luci accecanti.
E’ la legge degli opposti che mi affascina la luce ed il buio, il freddo ed il caldo , ma oggi sembra tutto mite, modulato, sfumato, un po’ com’era l’aria dei primi giorni di vacanza quando andavo sulla prinz bianca di mio zio, con i miei cugini e le mie sorelle , tutti stipati nell'abitacolo,al mare.
Non ricordo di aver mai sofferto il caldo in quei giorni, né di aver mai patito l’umidità soffocante che talvolta c’è nei luoghi dove abito.
La mia famiglia non era ricca e non si andava mai in villeggiatura, si facevano le vacanze dei poveri il che equivaleva a far i pendolari fra il paese ed il mare per ben dieci o quindici giorni consecutivi.
Alla fine, però, noi bambini eravamo abbronzati tanto quanto i ricchi.

Dev’essere stato in quella fase che ho imparato a guardare i risultati più che alle fatiche in sè.

A mezza estate, poi, i miei mi spedivano poi a casa di una parente di mia madre in un paese a metà fra l’appennino e la pianura.
Era una di quelle grandi ville di fine ottocento , non so se fosse davvero di quell’epoca, ma così la ricordo quella casa perché ben ci sarebbero state signore in abiti lunghi e svolazzanti di lino e cappelli dall’enorme tesa infiorata.
Forse quella era l’idea di madre di vacanza, ricordo che diceva,"in vacanza ci si riposa, non si va a far fatica al mare o in altri luoghi pieni di gente, si va in campagna a prendere il fresco"
Così era infatti e là mi spediva quella grande casa stava alla fine di un grande viale privato, nel bel mezzo di un piccolo boschetto.
A ripensarci quella casa sembra uscita da qualche libro ottocentesco con quelle statue bianche ordinatamente collocate nel giardino all’italiana, con un piccolo gazebo in ferro battuto verniciato di bianco.
La signora Artemisia , così si chiamava la parente di mia madre, era una signora che non aveva potuto avere figli, però ogni estate ospitava i figli dei parenti a “ prender l’aria buona” ed io la ricordo gentile con tutti noi, quieta a far marmellate con le pesche di cui la omaggiavano i contadini che abitavano nelle mezzadrie a fianco.
Eravamo sempre almeno quattro o cinque bambine ogni anno, tutte figlie di parenti alla lontana e molte di quelle bambine non le ho più riviste in vita mia.

All’improvviso un anno non sono andata più dall’Artemisia, non so che sia successo, mia madre decise che si doveva andare in colonia sul Cadore, io e le mie sorelle questa volta , tutte e tre.
Non che mi sia dispiaciuto, gli anni della colonia estiva sono stati bellissimi e la montagna era affascinante per me che ero una bestiola a metà fra il mare , la valle e la campagna.
Lì sono andata fino all’adolescenza, poi divenni troppo grande anche per quella.

Le estati fra i quindici ed i vent’anni invece sono state quelle della spiaggia, dei primi amori e dei primi rapporti sessuali.
Se mia madre l'avesse saputo probabilmente mi avrebbe rispedito dalla signora Artemisia a far marmellate ed a leggere i libri della Alcott, ma com'è giusto che sia, mi madre seppe tutto , molto più avanti negli anni.
Crescendo poi si è consumata quella tragedia da cui passiamo tutti noi e cioè l’idea che non esistono più le vacanze, ma le ferie e finisce in qualche modo la poesia, anche se sei all'altro capo del mondo ed il paesaggio è paradisiaco, non c'è nulla da fare : sono ferie e non vacanze.

Così sia giunti fino a qui.

Pachidermica ed in vena di lentezza trasformerò le mie ferie in una villeggiatura dell’anima , coi giorni rallentati, nella frescura di qualche giardino all’italiana col gazebo bianco, o sulle vette rosse di Lavaredo, siano essi solo luoghi ricordati purchè siano.

Mi preparerò un long drink , come dicono quelli che parlano bene, e comincerò il primo dei miei tre libri, il primo è di Garcia Marquez e mi viene in mente all'improvviso che anche l'Artemisia in fondo aveva un chè di pachidermico.


 
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Mnemosine
view post Posted on 7/7/2006, 22:32




buon inizio ferie ....lento

buona lettura....lenta

buona scrittura....(speroooooooooooo) image
 
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postaccio
view post Posted on 16/8/2006, 01:03




ORLAMYAVITA
Vannugualimieigiorni
lentiveloci
giornipassatisciupati
giorniavenirdasalvare.
DEVONessersalvati.
 
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2 replies since 7/7/2006, 18:15   216 views
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