signoradeglianelli |
|
| Ho seguito con interesse lo special di Enrico Mentana dedicato a Oriana Fallaci. Devo ammettere che la trasmissione mi è piaciuta, sia nella forma sia nei contenuti. Per la prima volta, dopo tante polemiche, abbiamo conosciuto meglio una delle più grandi giornaliste del nostro tempo, tanto schiva quanto famosa.
Grazie a filmati inediti e a interviste mai trasmesse è apparsa sui teleschermi la vera immagine della Fallaci donna, con le sue nevrosi, le sue granitiche certezze e l’immancabile aiuto della sigaretta per vincere antiche paure.
Ne è emerso un ritratto a tutto tondo di questa toscanaccia che ama definirsi una “storica del presente”, che ha sempre affrontato i protagonisti delle sue interviste come un marine affronta il nemico: prima studia l’interlocutore, prepara le domande, per poi incalzarlo e distruggerlo.
Nella sua ossessiva ricerca della verità assoluta, che non prevede altre risposte se non le sue, indossa inconsapevolmente le vesti di quell’integralismo che lei disprezza con tutto il cuore e che attribuisce al solo Islam.
Il suo radicalismo laico, mai attaccato dalla luce del dubbio e dell’autocritica, la fa ondeggiare tra due diverse sponde: quella dell’errore e quella della lucida visione profetica.
Seguirla è stato spesso impossibile. In fondo era un animale solitario che affrontava gli eventi della storia con i soli artigli delle parole e che facendo appello a tutto il suo fondo illuministico, ha affrontato una Vita che non voleva lasciare e una morte che non poteva vivere
|
| |