Sono stata e sarò, "Fiume da fiume"

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lamya
view post Posted on 27/11/2005, 16:33




Da Le Signet : - Il tempo è come un fiume: non risale mai alla sorgente, -
(Antoine de Rivarol)


Si muovono spesso per associazione i pensieri, strani e repentini meccanismi mettono in fila i pezzi della memoria ed è così che la frase di Rivarol mi porta alla mente Ungaretti ed i suoi “Fiumi” : l’Isonzo, il Nilo, la Senna e più ancora si ricompono nella testa gli straordinari versi di “Fiume da Fiume” di Mario Luzi.
Chi non abbia mai letto questa poesia ,così morbida e vitale anche nella sua struttura grafica, penso si sia sottratto il piacere di appropriarsi di una delle piùpotenti metafore sulla vita.


Si pasce di se il fiume, bruca
serpeggiando
le sue
quasi essiccate sgorature,
visita
le sue
quasi aride pozzanghere,
si trascina ai suoi già putridi ristagni
finche, poco più oltre
un poco lo confortano
misteriosi trasudamenti,
lo irrorano frescure,
umori, vene
dal più profondo
del suo cuore sotterraneo
ed eccolo
rinasce esso dalle secche,
ora, si lascia dietro la sassaia
della sua quasi estinzione
per il suo nuovo cammino -
si muove verso se stesso il fiume,
si sposta dentro il suo cangiante bruco
ed entra, fiume nuovo
uscito dalle sue ceneri
nei luoghi dove opera
la primavera e non c'è
fiore né gemma, non c'è ancora
ma c'è quella radiosa incandescenza
di luce e opacità nel bianco dell'aria,
c'è, ed ecco si diffonde, quella trepidante animula
e quel chiaro sopra la linea degli alberi,
quel già più festoso scintillamento delle acque.
C'è tutto "quello". E c'è
lui fiume,
ne vibra intimamente
il senso. C'è questo, c'è prodigiosamente.


Io, vengo da una terra strappata alle acque, luogo di valli e di fiumi, prima itineranti poi imprigionati da argini alti, frutto dell’ingegno e della fatica dell’uomo.
Io mi ci sono seduta fin da bambina, lungo il fiume e so capire le correnti, “ascoltarne”i movimenti e talvolta, ancora m’incanto davanti al suo divenire.

Ciascuno di noi ha il suo fiume, ciascuno di noi guarda altri fiumi scorrere.

Vengo da lontano e contengo antica l’acqua sorgiva.
Ho raccolto ciò che mi è capitato, ho trasportato i sassi ed tronchi, ho aggirato le anse, ho sopportato chi mi attraversava di dentro, ho straripato talvolta…
Mai uguale a me stessa e lungo i miei argini ho visto i paesi, conosciuto la gente,goduto di chi si bagnava di me, ho visto pescatori pazienti e passar le stagioni sulle foglie degli alberi: contenuto le piogge, sfuggito le nuvole.
Sono stata corrente impetuosa e placida acqua.


Sono stata e sarò: “tutto scorre”.
 
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le_signet
view post Posted on 27/11/2005, 17:33





Sono senza parole: Che meraviglia!
Ciò che voleva attenuare il senso del tempo che fugge, ha assunto con questo scritto una valenza molto alta: il divenire che è proprio dell'acqua che scorre.
Sempre pulita e nuova, chiara e spumeggiante.
Il suo finire è più dolce ma comunque limpido.
Grazie cara.
Mena
 
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1 replies since 27/11/2005, 16:33   165 views
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