lamya |
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| Ricordo come fosse ieri…la guardavo, assorta sulle pagine di un libro, mia figlia.
Accovacciata sul filo d’ambra della luce che fuggiva da una stanza della casa, fin sul portico che s'affaccia sul giardino.
Era cresciuta di nascosto e s'apriva di petali come rosa di Maggio, mentre il vento lasciava un accento lieve sui suoi capelli neri.
Le ragazze son così, quando s’affacciano alla vita, quando ancora profumano di zucchero e di stelle e si sciolgono sull’orlo del futuro.
Abbiamo sempre diviso la stessa anima io e lei, abbiamo parlato nei silenzi ed ho sempre colto l'infinita dolcezza dei suoi occhi grandi, la morbidezza del suo profilo gentile.Era come se io non l'avessi mai lasciata scendere dalle mie braccia, per accorgermi di colpo che ormai era una donna.
Sembrava così perduta nella storia del suo libro mentre una ciocca di capelli le scivolava sulla spalla e di tanto alzava uno sguardo a metà fra il cielo e la punta delle scarpe.
Lei è sempre stata così diversa da me ed ama stare ai margini del mondo per vederlo meglio e se le capita lo accarezza con le sue lunghe dita sfiorando i bianchi e i neri su tastiera immaginaria
Ho catturato la sua immagine così quella notte d’estate e chissà a cosa stava pensando mentre il sorriso fioriva sul suo volto…forse era innamorata, forse le batteva il cuore… qualunque cosa fosse sembrava felice .
Avrei voluto fare qualche passo in quella luce d'ambra e sedermi accanto a lei.
Mi son raccolta nel cono buio dietro la finestra a guardarla mentre un raggio di luna accarezzava i suoi pensieri ed il mio cuore si faceva grande in un sorriso.
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