Donne straordinarie, Margherita, Emma,Jane,Nora.

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lamya
view post Posted on 3/1/2006, 12:47




Per ragioni assolutamente grottesche e risibili è recentemente tornato nella mia memoria un romanzo che ho amato infinitamente:"La dame aux camélias" di Dumas figlio e con esso le grandi figure femminili disegnate dalla letteratura classica.

Sono stata e sono un'accanita lettrice e reputo una fortuna infinita la mia frequentazione con i grandi classici della letteratura.
Non che il panorama letterario contemporaneo non offra bellissime pagine, ma i classici, i grandi classici , quelli che dovrebbero appartenere a tutti, considero essere uno dei grandi elementi aggreganti fra gli uomini ed il grande tessuto connettivo della cultura.
Leggere i classici fa bene, perchè ampliano le prospettive, ci aiutano a non cadere nelle trappole dell'ignoranza ed elevano la profondità delle nostre riflessioni.

Senza dimenticare un piccolo accenno Medea, da sempre considerata “l’eroina dell’odio”, la donna che acceccata da una terribile passione si macchia di orribili delitti, compreso quello più nefando dell’infanticidio e che molti hanno riletto in chiave moderna e psicoanalitica come la necessità di vendicare l’equilibrio negato, la rottura di un contratto d’amore dunque il desiderio di giustizia condotto in un orribile eccesso, senza tralasciare lei,e le donne angelicate del medioevo, si diceva non voglio dimenticare quattro formidabili donne della letteratura.
Personaggi femminili che sono state minuziosamente tratteggiate come moglie, madri , prostitute, zitelle, educatrici sia dalle penne maschili che dalle stesse penne femminili.

Prima fra tutte Margherite.
La storia di Alphonsine Plessis, alias Marguerite Gautier come molte delle opere di Dumas ( figlio) prende avvio da un'esperienza reale.
Alphonsine era una delle cortigiane più importanti colte e raffinate della società parigina dell'ottocento morta in solitudine e piena di debiti alla giovane età di 23 anni.
Quel che resta di questo straordinario romanzo non è solo una la narrazione di uno splendido e raffinato profilo di donna, ma anche l'impietosa descrizione della società di allora.
Attraverso un racconto delicato e struggente si dipana lo splendore di una trentenne affascinante, inquieta, assolutamente superiore e lontana dal clichè di una comune prostituta, che pur appartendo a tutti non appartiene a nessuno.
Un racconto di "cose non dette", elegantemente suggerite da Dumas a partire dal suo tavolino da toillettes cosparso di pettini, belletti, e profumi costosi regalatigli dai suoi numerosi amanti l'autore elenca tutti coloro che l'anno amata, desiderata ed ineluttabilmente persa.
Quel che all'improvviso stupisce è la capacità di questa donna di innamorarsi perdutamente di Alfredo in una Cremona attraversata dai movimenti rivoluzionari antiaustriaci. Quel che stupisce è la capacità di questa donna di condurre un uomo ad andare contro le convenzioni di una società.
Come spesso avviene nei grandi classici , una storia d'amore si intreccia con la narrazione di una porzione di storia con il ritratto di una società.
Margherita è entrata nell'immaginario collettivo come una cortigiana, ma chi ha letto per davvero il libro sa che Dumas ha raccontato soprattutto il volto di un personaggio vibrante, nobile e profondo, a suo modo innocente e puro che ha disegnato per contrasto la grettezza della società che le puntava il dito contro.
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Altra straordinaria figura femminile fu senza dubbio Emma.
Emma, figlia di un ricco contadino,donna dall’anima romantica e sognatrice si trasforma in una donna di grande avidità passionale che pur di fuggire dal piccolo ed angusto mondo del padre accetta di sposare un mediocre medico: il dottor Bovary .
Senza dubbio un personaggio struggente Emma Bovary , mirabilmente descritto dalla penna di Gustave Flaubert che così le fa dire sospirando : “Dio mio, perché mi sono sposata".
Un personaggio intensamente vissuto quello Flaubert , tanto da affermare:” Madame Bovary c’est moi! “, Emma,infatti come molte altre donne della letteratura diviene un pretesto per dire altro, per condannare anche in questo caso qualcosa di diverso da lei, qualcosa che per Flaubert era quella voglia di evadere che privilegia l’illusione così come avveniva negli aspetti più discutibili e deleteri del movimento romantico che prediligeva un ideale a scapito dell’accettazione della realtà
Il grande limite di Flaubert fu quello insito nel successo letterario della sua “Madame Bovary”, egli infatti come la sua eroina espresse compiutamente la crisi degli ideali romantici del tempo , ma non seppe sostituire valori alternativi.
A differenza di Marguerite Emma morì suicida e il libro scandaloso come la sua protagonista indusse la magistratura a condannare il testo stesso di Flaubert per oltraggio alla morale e alla religione.
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Sono poi perdutamente innamorata di Jane Eyre di Charlotte Bronte, la prima grande antieroina della letteratura.

M’innamorani di Jane per quella straordinaria trasparenza autobiografica che l’autrice trasferì al suo personaggio in un ‘epoca in cui dilagavano le grandi ed affascinanti eroine di buona famiglia, alcune affascinanti e conturbanti, altre sensibili e raffinate, la sua, nostra Jane Eyre non era né bella , nè ricca, un po’ come la sua autrice che aveva praticato prima in qualità di allieva e poi di educatrice proprio collegi che ospitavano queste ragazze
Ma ciò che più di tutto emerge in Jane di Charlotte di autobiografico è la grande personalità, la forza, lo spessore una donna decisamente assolutamente lontana da ogni cliché della sua epoca, tanto che qualcuno considerò entrambe il vero archetipo del femminismo moderno .
Certo anche Jane è pretesto per dipingere l’affresco sociale si un’epoca, ma quel che più affiora è la capacità di farsi da sé di questa donna costruendo la sua vita giorno per giorno con forza e determinazione e senza compromessi.
Al di là del grande talento di Charlotte il suo grande merito fu quello di tratteggiare con precisione il carattere di una donna forte, che non si cura delle avversità della vita , le affronta
e le sor-vola con i tratti della sua potente personalità.
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Altro straordinario personaggio scolpito nella mia memoria è stata Nora.

Nora è la giovanissima, allegra, ingenua, deliziosa moglie dell' avvocato Helmer Torvald in Casa di Bambola scaturita dalla genialità di Ibsen .
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Una vera coraggiosa, a mio dire, perché è proprio il suo segreto che costituirà il pretesto da scui si dipana la storia fino alla decisione sconvolgente della protagonista di abbandonare marito e figli.
Quando venne rappresentato questo dramma il pubblico non provò alcuna simpatia per quello che venne considerato un atto immorale da parte di Nora Helmer, io preferisco pensare che la grandezza di certi scrittori stia proprio nel creato personaggi , in questo caso femminili che hanno saputo scuotere la morale comune, che incarnano un modo di opporsi alla mediocrità ed al pensare comune di un’epoca.

La ragione per la quale queste donne eccezionali hanno “bucato il tempo e la coscienza" giungendo intatte sino a noi è perché i loro autori hanno saputo elevarsi al di sopra della mediocrità delle epoche.



Edited by lamya - 3/1/2006, 15:04
 
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Mnemosine
view post Posted on 3/1/2006, 13:43




jane eyre...l'ho adorata....
 
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FlaK ( vero )
view post Posted on 4/1/2006, 08:48




Ne metto lì un paio in più....Lady Chatterley e Maria, di " Per chi suona la campana ".
Un bacio
 
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arwen56
view post Posted on 4/1/2006, 16:40




E io ci metto Eva Luna.
 
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3 replies since 3/1/2006, 12:47   268 views
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