| Il giorno era finito. Il silenzio rimboccava amorevolmente le coperte della notte ed il mondo intero era andato a dormire. L’auto mangiava l’asfalto e, ai confini del buio, il ciglio della strada scivolava via, come i ricordi della vita trascorsa. Ci sono dei momenti nella vita di ciascuno nei quali si resta soli con se stessi, nel più assoluto silenzio, senza pensieri, senza rumori, senza gioie o dolori come sospesi nel tempo. Capita di perdersi nelle forme disegnate dal fuoco in un camino, o nella fiammella di una candela, in un sguardo gettato per caso oltre i vetri della finestra.
Quella notte ci si perdeva in una nebbia leggera complice di un’atmosfera surreale dove il mondo cominciava e finiva bordato di grigio.
Ecco …ad un tratto, comparire la luna nel cielo come fosse un regalo di Dio. Una luna improvvisa che galleggiava, una luna materna , Se ne stava lì, al centro del palco, sullo sfondo l'orizzonte notturno, poco più in alto del luogo in cui la strada congiungeva i suoi bordi e diventava un puntino nella penombra. La strada improvvisamente svoltò e quella luna sparì tutto ad un tratto, era come se qualcuno l’avesse rubata, come se si fosse nascosta o non fosse mai esistita. Pensò : “ Che strano, come arrivino a volte le cose, ti sorprendano e spariscano nel nulla là da dove sono arrivate.
Da qualche altra parte qualcuno doveva pur vederla quella Luna , qualcuno doveva pur esserci ad inseguire i suoi stessi pensieri. E’ consonsolante sapere che ci sono molti sguardi che s’alzano in alto nello stesso momento,intenti a cercare la luna, una stella, le forme dentro le nuvole o un areo diretto chissà dove. Magari è una madre che culla un bambino , magari una donna che aspetta il suo uomo o un navigante in qualche punto del mare o due ragazzi per mano in un parco.
Cacciatori di Luna come lei.
Eccola riapparire dietro il profilo delle case che scivolavano dietro il finestrino laterale dell’auto. -“Questa volta non mi sfuggi” e la tenne d’occhio, continuando a guidare nella quiete della notte senza perderla di vista. Cominciò a seguirla , cambiando direzione agli incroci,svoltando per strade sconosciute, attraversando piazze deserte , compiendo giri strani intorno ai quartieri della città , rincorrendola nei viottoli di una campagna sconosciuta, fino a quando eccola comparire di nuovo al centro della scena.
Era giunto il momento di fermarsi , spense il motore, scese dall’auto sotto quel disco gigante, con i piedi ben piantati per terra e lo sguardo rivolto al suo cielo.
Arrivò l'alba.
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