Fanculo.E’ stata una giornata infernale oggi.
Uno di quei giorni che capitano a molti di noi, durante i quali ogni cosa sembra assumere la bislacca forma di un gruppo di neuroni organizzati che decide di muoversi in maniera autonoma andando a determinare una successione di eventi così come mai li avresti preventivati
Sigaretta.Una di quelle giornate durante le quali anche chi, come me, usa non farsi mai dominare da trivialità verbali manderebbe il mondo intero a quel paese.
Eppure qualche volta il mondo è là che bisogna mandarlo, perché tutta quella pletora di saccenti che sanno sempre dov’è la verità, cos’è la cosa giusta e come tu sia o non sia, dovrà ben saperlo che
te ne fotti altamente del loro indice puntato , dei loro sacri pensieri, delle loro verità rivelate, del loro modo di classificare il bene ed il male , la cosa giusta , la cosa sbagliata.
Bisogna che lo sappiano che te ne fotti e così, tanto per conoscenza, li informi ,che poi con questa cosa essi non vogliano farci i conti, è un’altra storia sulla quale, poichè non ti riguarda e non puoi risolverla, puoi tranquillamente sorvolare.
Così li ho mandati tutti a destinazione e mi son messa qui ,con tutti i miei vizi a portata di mano, con una sigaretta accesa, a fare la cosa che mi piace fare di più quando sto davanti a questa scatoletta fatta di schede e circuiti: scrivere.
Scrivere bene o scrivere male non è un fatto che mi riguarda, so che non pigio spingo mai a caso i miei tasti, perchè scrivo per dar forma ai pensieri e capire se quel che penso ha un senso o non l'ha.
Per me scrivere o parlare è un progetto, magari un progetto che sortisce vive e muore a velocità supersonica, ma ha un fine ugualmente.
Scrivo per dire qualcosa.
Parlo per dire qualcosa ( Monsieur Lapalisse mi fa un baffo)
Le risposte non le aspetto, chi legge ha il sacrosanto diritto di pensare che io sia delirante, del resto quando si scrive , quel che viene detto prende le strade che indica il lettore e non si può aver la pretesa che siano le tue medesime strade.
Tuttavia ho fiducia in chi legge, confido sempre che per dignità il lettore intenda la sua come una possibile interpretazione dei versi e non la strada maestra.
Se così non è, allora ciascuno di noi due farà il proprio cammino.
Io vado dove voglio e non dove gli altri vogliono che vada.
Talvolta le strade si incrociano ed è ... bello.
Inseguire il "bello" dovrebbe essere il fine di ciascuno di noi, così come dovrebbe esserlo rivestire di bellezza le cose brutte, non per ingannare se stessi, ma perchè davvero c'è qualcosa di buono in fondo a tutte le cose.
La bruttura della vita è che talvolta il cinismo la fa da padrone.
Caffè.C’è stato un breve periodo durante il quale mi sono dedicata all’orzo, ma è un surrogato , non c’è nulla da fare l’apparenza è apparenza ed io sono sempre stata interessata alla sostanza delle cose, così mi sono riappropriata del mio sacrosanto vizio.
Fumo e bevo caffè: morirò male probabilmente.me ne assumerò la responsabilità di fronte a chi eventualmente interessato me ne chiederà conto.
Adoro i vizi perché a loro devo ogni mia virtù e la consapevolezza dei miei talenti pubblici e privati.
Talenti ne ho!
La presunzione è un peccato, ma è giunto il momento di crogiolarmi nei miei peccati anche perché nessuno mai è disposto a riconoscerti la benché minima virtù.
Le virtù sono brutte bestie, quando ne hai qualcuna, attiri l’altrui malevolenza, ma anche di questa ormai non mi curo con una soavità che anni addietro mi avrebbe sorpresa.
Ci vuole sofferenza e capacità per fare i conti con se stessi e ci vuole slancio ed una buona dote d’intelletto per vedere oltre il punto fissato dall' indice all’orizzonte , però io ho le spalle larghe ed una capacità di sopravvivenza formidabile.
Chi mi ha fatto del male , ( non è vittimismo perchè so bene che tutti ricevono del bene e del male nel corso della vita)anche inconsapevolmente mi ha reso un servizio.
Sigaretta ancora.C’è l’atmosfera giusta, la musica giusta e sento la calma discendere.
Non amo i grandi paesaggi , mi gusto i dettagli , così una finestra è perfetta per mescere una porzione di mondo al mio immaginario.
I rami del tiglio partiscono il mondo oltre i vetri e questa pioggia fuori stagione ne bagna le fronde ed i fiori.
Quando piove si sentono più forti gli odori ed i colori sono più naturali.
Il sole abbaglia , trasmuta la natura delle cose, le nuvole invece rendono nitidi i particolari e la luce abbandona i fasti del protagonismo a tutti i costi.
C’è il tetto di una casa oltre i rami, chiuso fra il filo della luce ed il margine superiore della finestra; la pioggia lava le tegole rosso scuro e non si vede alcun segno di vita nella finestra sottostante.
Se esiste una vita buona , è nelle piccole cose
Nei dettagli che sfuggono
se non ci si ferma a guardare
Nel tempo che corre veloce
e di colpo si ferma.
Hai le ciglia lunghissime amore
e una bocca perfetta
Ti ho disegnato così
quando mi eri nel grembo
ma tu sei più bello
più bella
Mi sei figlio e figlia
perché mi somigli
perché sei così diverso
diversa da me
Eppure mi ami
Eppure ti amo
Sei il mio pensiero
da quando ancora
non eri pensiero
nè vento
nè storia.
Sei la mia carne
Ogni mia stilla d’amore
Sarai padre
e sarai madre
nelle piccole cose
Chiuderò gli occhi
nè vecchia
nè stanca
Sarà stata buona la mia vita
in queste piccole cose
rubate al tempo che corre
per averti ancora nel grembo
quando ti bacio sugli occhi e ti guardo dormire
Mi fermo e respiro per bene la fine della mia sigaretta, la spengo bene nel portacenere, conto con le dita le cose importanti della mia vita.
Stanno tutte in una mano, una mano sola.
Poche forse, ma riempiono il cuore.Quanti possono con un colpo di mano cancellare tutto il resto e sentirsi il cuore pieno?
Io posso … per il resto… come da incipit.
