Il grande cocomero

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Mnemosine
view post Posted on 1/8/2006, 15:46




ho visto questo film ormai non so più quante volte, lo confesso, la prima volta che lo vidi non ero ancora iscritta all'università, forse parte della mia scelta di studi fu anche influenzata dall'impatto che ebbe questo film su di me...

Pippi, la protagonista una ragazzina di 13 anni, sta male; soffre di incomprensione, che la porta senza via si scampo a crearsi delle difese, che non vengono comprese e, pertanto, non fanno altro che incrementare l'indifferenza intorno a lei.

Per sopravvivere al suo disagio, somatizza l'epilessia, sintomo che per lei diviene una difesa sicura, un muro dietro il quale i problemi non arrivano, ma anche uno schermo su cui gli spettatori potrebbero leggere il dolore che in realtà prova. Ma i suoi genitori, non sono in grado e forse non vogliono interpretare il significato di questa sua malattia. Nemmeno delle analisi specialistiche evidenziano una problema epilettico basato su fattori bio logici e fisiologici, e quando il medico (un grande Castellito) comunica loro i risultati, la battuta della madre è “Allora è matta”, una bambina "venuta male" .

Ma una parte di Pippi comprende cosa sta succedendo. Tramite le sue bugie, cerca di migliorare la realtà che la circonda, spera in un cambiamento.
Pippi ha un rapporto pessimo con il mondo della medicina e con la psicoterapia a casa del suoi trascorsi passati in cui nessun dottore è riuscito a capirla e ad aiutarla. Ma Arturo (Castellito) ci sa fare, si trova dopo una difficile partenza in empatia con la piccola, ma le cose inizialmente sembrano andare poi precipitano di nuovo, on un ulteriore attacco epilettico di Pippi.

Arturo convince i genitori ad ospedalizzarla, sopratutto per allontanarla dal sistema famiglia, che su di lei sortisce costantemente effetti poco positivi.
La scelta del ricovero ospedaliero si rivela positiva. Pippi instaura un contatto con gli altri pazienti e con un personale paramedico. Sopratutto si affeziona ad una bambina gravemente malata del reparto neurologico Marinella, e la tratta come lei avrebbe voluto essere trattata, cercando di capire le sue necessità e di non fermarsi davanti ai grossi problemi derivati dalla sua malattia.

Il rapporto tra Arturo e Pippi diventa bidirezionale: Arturo fa bene a Pippi e Pippi fa bene ad Arturo.

La battuta più bella, in cui si percepisce l'importanza del rapoprto tra loro secondo me è quando Pippi dice ad Arturo “Ma tu sei così per me o per tutti?”,entrambi sanno quanto sono stati importanti l'uno per l'altra.
Il titolo del film è tratto da un libro di Linus, che Arturo le regala, in cui Linus, aspetta il grande cocomero, come si aspetta qualcuno o qualcosa che può ridarti speranza perchè c'è.

 
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